Il trittico di circolari emesse dall’AeCI.

     In data 4 aprile 2013 sul sito dell'AeCI ricompare il Regolamento Sportivo Nazionale (RSN) così come approvato il 3 luglio 2010 dal Consiglio Federale dell'AeCI insediato abusivamente in sostituzione di quello regolarmente eletto nell'ottobre del 2009, RSN che la CCSA aveva responsabilmente bocciato in quanto destabilizzante per un sistema agonistico che funzionava egregiamente.
     Il 9 aprile viene inserita la circolare n° 14 avente come oggetto "attività pre-agonistica" ove si ricorda come l'attività agonistica e pre-agonistica aeronautica sia di esclusiva pertinenza dell'AeCI e che solo gli Aero Club sono autorizzati a gestire anche tutto ciò che è propedeutico alla stessa.
     Il giorno dopo, e quindi a ritmo così incalzante da apparire un poco sospetto, compare anche la circolare n° 15 avente come oggetto "Organizzazione abusiva di attività sportiva agonistica” dove si ribadisce quanto espresso in precedenza che minaccia di sanzioni tutti coloro che organizzano e partecipano a tali eventi ivi compresi quelli correlati come stage, approfondimenti, corsi, ecc..
     In questo modo l’AeCI evidenzia, ancora una volta, oltre alla debolezza della propria attuale gestione anche la paura che “al di fuori” si proponga  e si attui (come in effetti avviene da un circa un trentennio e cioè da quando gli Aero Club locali – senza che  l’AeCI intervenisse -  hanno allontanato dal sedime aeroportuale tutti coloro che non erano piloti della aviazione generale) qualcosa di livello superiore, sia dal punto di vista della qualità che dell’interesse che della partecipazione, operatività che quindi deve giocoforza cercare di impedire ammettendo così, neanche tanto implicitamente, di aver fatto un grave errore liquidando nella maniera che tutti sanno le Federazioni Sportive Aeronautiche di specialità.
     Questo trittico di circolari, senz’altro inquietanti sotto un certo profilo, dimostra chiaramente che l'attuale gestione dell'Ente pubblico, sempre in bilico tra l'utile e l'inutile, non solo sia quanto meno autoritaria ma vada anche contro ogni logica operativa moderna svolta a favorire la propaganda soprattutto verso i giovani, nonché si muova senza riscontro alcuno nel nostro ordinamento giuridico.
     A nostro parere infatti, ma anche a quello di chi pratica il diritto per professione, in un paese libero, come dichiara di essere l'Italia, nessuno può impedire alle associazioni sportive private, meglio ancora se ASD, di svolgere l'attività prevista dal proprio Statuto, che sia ludica, sportiva, agonistica, di propaganda, di informazione, ecc. quando questa attività viene svolta rispettando il Codice Civile, quello Penale e la Costituzione vigente non ultimo il fatto che le maggior parte delle Associazioni che così operano sono anche iscritte ad Enti di Promozione Sportiva e che quindi rispettano lo spirito e lo Statuto del CONI.
     Ciò premesso per parte nostra invitiamo tutti i Presidenti delle Associazioni aderenti alla FIAM a sdrammatizzare nella maniera più assoluta quanto è stato scritto ed a proseguire serenamente nella attività programmata, sia essa sportiva che agonistica che ludica,  senza tentennamenti o remore di sorta segnalando alla FIAM ogni elemento che vada in senso contrario alla libertà di espressione, di operatività e di associazionismo che ancora oggi sono permesse in Italia.

Adolfo Peracchi
Presidente FIAM