Purtroppo è accaduto

       Franco Fontana, classe 1940, ha improvvisamente lasciato la sua famiglia, i suoi amici, il suo hobby principale e cioè l’aeromodellismo, oltre alle sue cariche in seno all’Aero Club di Roma di cui era Rappresentante degli aeromodellisti e dell’Aero Club d’Italia per il quale era membro della Commissione Aeromodellismo, essendo deceduto qualche giorno fa .
       Conoscevo Franco personalmente e lo consideravo non solo una persona seria, disponibile e preparata ma anche un amico che pur non essendo socio FIAM mai aveva mostrato segni di insofferenza nei confronti dell'Associazione che dirigo anche se, come si suol dire, stava dall’altra parte della barricata.
       A parte l’amicizia ed il rispetto che nutrivo nei suoi confronti, il fatto, pur triste, poteva essere archiviato come un evento quasi ineluttabile, come già avvenuto in questi ultimi tempi per altri coetanei, ma questa volta l’accaduto ha un risvolto che mi ha profondamente turbato e fatto riflettere molto.
       Fontana era stato ricoverato in una struttura ospedaliera romana in quanto il 19 marzo scorso era stato colpito sul proprio campo di volo da un aeromodello in atterraggio.
       Il pilota, socio FIAM, gli aveva causato la frattura di una gamba.
       Trasferito con l'ambulanza al pronto soccorso era poi stato operato per ridurre la frattura.
       Dall'ospedale non è più uscito.
       E' stato trasferito in altre due strutture e purtroppo nell'ultima è avvenuto il decesso.
       Di questo fatto la FIAM è stata interessata dal danneggiante e l’evento è stato catalogato, quasi una routine, tra quelli che ormai sempre più numerosi giungono sui nostri tavoli.
       Forse perché non vogliamo mai che gli eventi negativi ci giungano troppo vicini, l’identità del danneggiato non era stata mai accostata a quella di Franco, il “Delegato di Roma” il cui decesso, a seguito di una nostra recentissima indagine riservata, ci è stato confermato proprio in questi giorni.
       L’inchiesta in corso stabilirà le vere cause del decesso e quindi le responsabilità a ciò connesse ma consentitemi di richiamare la vostra attenzione non solo sul fatto che tutti noi abbiamo perso un amico ed una persona per bene che nel nostro mondo si era mosso con praticità e saggezza ma anche perché, purtroppo, l’origine della sciagura deriva da un impatto con un aeromodello e quindi dalla nostra passione per il divertimento.
       Non si può e non si deve morire così.  Ciao Franco.

Adolfo Peracchi