Il F-Jet è stato “approvato” dai futuri ingegneri del Politecnico di Milano

      Dopo il primo appuntamento avvenuto lo scorso 4 giugno, come vi ho raccontato su queste stesse pagine, il 21 ottobre presso la sede del Politecnico in Bovisa, facoltà Ingegneria aeronautica, si è svolto il secondo incontro con i laureandi che hanno accettato di svolgere uno studio approfondito sul progetto tecnico del FIAM-JET e cioè quel modello a ventola intubata elettrica prodotto dalla FIAM (vedi i vari articoli nelle “Notizie” di questo sito Web) e che riguarda la riproduzione del P-Jet della Società Tecnam che purtroppo a causa della morte del suo progettista, non è stato tramutato in progetto definitivo.
      I giovani quasi-ingegneri che si vedono nelle foto allegate assieme al professor Boffadossi, vero deus ex machina di questa iniziativa, sono Gianmarco Ciccolini, Andrea Spinelli e Alberto Graziani mentre hanno contribuito allo sviluppo dell'attività, ma erano assenti “giustificati”, Luca Scalia e Filippo Gorletta. 
      Con la tecnologia attuale e le loro capacità unite utilizzando programmi di calcolo, simulazioni e verifiche hanno sezionato pezzo per pezzo il progetto FIAM con particolare riferimento ai profili usati, alle incidenze di ala, timone e ventola, alla resistenza dei serbatoi alari ed altro ancora.
      Ne è uscito uno studio corposo, molto ricco, composto da decine di capitoli contenenti grafici, osservazioni, formule; il tutto presentato con dovizia di filmati, slide, video in una specifica aula dell’Università.
      Il Prof. Boffadossi, come già avvenuto in precedenza per lo studio di un’elica da Pylon elettrico e che ha originato una tesi di laurea dedicata ed un premio assegnato dalla FIAM al suo autore, si è assunto anche questa volta l’onere di coordinare questi giovani nello studio tecnico che dovrà poi essere verificato, molto probabilmente, nella galleria del vento della ditta Newton gestita dal segretario del Gruppo Aeromodellistico di Lainate, Gianluca Solani, che ci sta aiutando alla grande anche in questa importante iniziativa.
      Peccato che le mie conoscenze specifiche siano modeste in relazione alla complessità dello studio scientifico che loro hanno effettuato e quindi mi piacerebbe apprezzarlo più profondamente ma una grossa soddisfazione me la hanno data comunque quando hanno ammesso che, salvo pochissimi ritocchi, le scelte da me fatte nel “progettare” il F-Jet sono state assai valide ed anche molto efficaci.
      In attesa che questo studio venga completato, studio di cui avremo a breve la dispensa per effettuare un esame dettagliato di tutto e che, come al solito, verrà messa a disposizione degli interessati, come avvenuto per la tesi di laurea svolta dal giovane Ing. Matteo Saponi (vedi la notizia del 23 marzo 2017), nella speranza che anche il F-JET diventi argomento per una tesi di laurea specifica, ci siamo dati appuntamento a breve per definire altri dettagli e per cementare ancor più il rapporto tecnico/morale che unisce il Politecnico di Milano e la FIAM.
      A presto dunque.


Sullo schermo appare sezionata la vista d’insieme del FIAM-Jet


Da sx: il prof. Boffadossi, Adolfo Peracchi, Giancarlo Ciccolini,
Andrea Spinelli e Alberto Graziani.